lunedì 12 settembre 2011

Io che cerco ancora invano



Io che cerco ancora invano
dolcezze implacabili e ignote.
Io che cerco ancora il giorno
sono reliquia di orbite inclinate,
fossile emerso
al margine della strada
dove capanne si sgretolano
per il vivere senza foce.
Io che cerco ancora
la sorgiva della mia anima
nella fonte del mio essere
son tempesta che devasta,
dove lo scorrere
e il narrar d’acque pure
è il prodigio che ti ascolta.
Io che cerco ancora spazio
in un brivido di carne
oltre il cielo cammino,
oltre i silenzi mi adagio,
tra astri e quiete mi placo
e respirando il caldo gioioso dell’animo
son eterna e fragile porcellana
tra la terra custodita…
Io che cerco ancora invano
la giusta via, tra le gioie della vita
son qui a divenire seme di primavera
rifiorendo nella felicità.
Frese Raffaella

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