giovedì 8 gennaio 2015


In certi giorni la vita sembra sfuggirmi di mano. Sembra non essere grata delle mie capacità di interpretarla e ascoltarla. Sembra quasi che si burli di me. Pone dinanzi a me ostacoli indecifrabili, che io decido sempre di affrontare, con fermezza e tranquillità, componendo la matassa dal suo inizio. Poi ripenso a ciò che è stato e fiera ringrazio la stessa vita di avermi saputo indirizzare verso scelte degne del mio presente. So che ovunque mi porterà questa strada, dovunque diramerà le sue vie, io sarà in grado di discernere il giusto cammino, fatto su misura per me, s’intende!! E anche se la vita sembra sfuggente, incomprensibile, ha un disegno ben preciso per ognuno di noi, l’importante che non rinunciamo a seguire il suo percorso, continuando a camminare anche tra le insidie più accidentate.

Di [Raffaella Frese] ©
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“E’ ciò che siamo dentro…

E’ ciò che siamo dentro
a renderci speciali,
è l’imperfezione che ci veste
a renderci autentici.
Nulla più di quello che abbiamo nel cuore
Ci rende irripetibili….
Unicamente insostituibili.
I nostri difetti, la nostra fragilità
contraddistingue fra mille anime

la nostra unicità”.

di [Raffaella Frese] © 

   


 “Avrei voluto”

Avrei voluto,
cancellare la tristezza che
a volte si accumula nei momenti di sconforto.
Avrei voluto non deludere la stima che mi porto dentro.
Avrei voluto sostenere i miei pensieri
che fiduciosi aspettavano all'imbocco della vita.
Avrei voluto, si, in qualche modo tenere fede
alla speranza che porto nel cuore,
“avrei voluto” si che avrei voluto…
ma qualche volta, i giorni grigi ricoprono quelli assolati
e a nulla vale la forza che ho dentro,
a nulla vale la determinazione per evitare di pensare.
A nulla vale essere una guerriera

se poi in fondo all'anima sei una fragile bambina.

di [Raffaella Frese] © 

E ripenso ogni dì, se non ci fosse il dolore, il mondo sarebbe diverso? La vita sarebbe diversa? Si lo sarebbe! Saremmo incapaci di filtrare gli eventi e dargli valore autentico, saremmo privi di emozioni. Involucri inattivi senza emotività. Perché il dolore ci cambia in meglio. Perché a volte è nei posti più lugubri e scuri, che la luce brilla di più ed illumina d’immenso ciò che la circonda.

di [Raffaella Frese] ©