giovedì 30 settembre 2010

frasi che t'insegnano a riflettere

Se è vero che in ogni amico v'è un nemico che sonnecchia, non potrebbe darsi che in ogni nemico vi sia un amico che aspetta la sua ora? (Papini)
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Dio ci ha dato due orecchie, ma soltanto una bocca, proprio per ascoltare il doppio e parlare la metà. (Epitteto)
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Chi cerca conferme le trova sempre. (Popper)
Essere libero è nulla, divenirlo è cosa celeste. (Fichte)
Non esistono fatti, ma solo interpretazioni . ( Nietzsche )
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La stoltezza ha questo di proprio : ricomincia sempre da capo la vita . ( Epicuro )

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Se un uomo è gentile con uno straniero, mostra d'essere cittadino del mondo, e il cuor suo non è un'isola, staccata dalle altre, ma un continente che le riunisce. (Bacone Francesco)
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Ci vuole tutta la vita per imparare a vivere e, quel che forse sembrerà più strano, ci vuole tutta la vita per imparare a morire.(Seneca)
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Verso l'aldilà

Ho smesso di correre
tra le praterie del mio Pensiero,
ho smesso di piangere
tra le inquietudini delle mie delusioni,
inferma nei panni della nebbia
ho appassito il sapore del mio ricordo
aspettando la tregua della mia lingua.
Rimpiango già il tempo che verrà
che avanza senza tregua,
e senza gravità
accingendosi gravoso,
al portile nell’ imbarco vero l’aldilà.
L’errante spirito del passato
incombe nell’olfatto di ogni notte
tra le strade dei miei sogni
che non danno tregua al mio sentire
e al mio soffrire…
…ho smesso di correre
sul confuso leggio
nell’altare sconsacrato dalla mia vita,
ho messo le ali e ritorno alla realtà,
e mentre evaporo dal giorno
in balia dell’Eolo
accendo la speranza, in una nuova esistenza.

Poesia scritta da Frese Raffaella
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L'UOMO CITTADINO DEL MONDO

Se è vero quel che dicono i filosofi sulla parentela tra Dio e gli uomini, che cosa resta da fare a costoro se non seguire l'esempio di Socrate e cioè non rispondere mai a chi vuole sapere la loro città: "Sono cittadino d'Atene o cittadino di Corinto", ma "cittadino dell'universo"? Perché dici di essere ateniese e non semplicemente di quell'angolo di terra in cui fu gettato il tuo povero corpo al momento della nascita? Ovvero è chiaro che derivi da un principio superiore, che abbraccia non solo quell'angolo di terra, ma anche l'intera tua casa, e, in una parola, il paese dove si è perpetuata fino a te la stirpe dei tuoi antenati, e di qui, se mai, ti chiami ateniese o corinzio? Chi dunque ha penetrato l'organizzazione dell'universo e ha capito che "di tutte le cose la più grande, la più importante, la più universale è la società formata dagli uomini e da Dio, e che da lui le forze generatrici scendono non solo fino a mio padre e a mio nonno, ma a tutto ciò che sulla terra nasce e cresce, specialmente agli esseri ragionevoli, giacché essi soli per natura partecipano alla comunione divina, essendo legati a Dio per la ragione", perché non dirà di essere cittadino dell'universo?
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mercoledì 29 settembre 2010




La bestia da temere di più al mondo è la lingua velenosa di chi non sa far altro che invidiare e criticare!
cit di Raffaella Frese

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L’eterno giorno tra le vie della rinuncia


Percorro la tua via oltre confine
tra attimi leggeri rubati alla speranza!
Leggera e taciturna,
tra le anime incerte di un domani senza prospettive
sospendo le richieste della tua certezza
con i fossili incerti, di una timida speranza.
Nello spazio indefinito di un pendolo
vorrei, sospendere il domani
per cancellare l’eterno giorno della rinuncia,
tra questa metropoli afosa dei nostri silenzi…
…mentre vorrei…addormentarmi
sulle soglie dell’arcobaleno,
fermare l’infinita attesa
e la fredda corrente della mancanza.
Poiché come pioggia,
ricopre a passi lenti gli scogli del momento,
tra le radure di anime vigili
in attesa che giunga il ricordo dimenticato
dispersi in antichi sogni
tra i meandri dell’essere stato.
 scritta da Frese Raffaella
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domenica 26 settembre 2010

Ancora una notte

                                                                 Ancora una notte
a scavare nel mio profondo
a cercare la risposta
che riaccenda la fiammella
della ragione d’esistere
nella dignità della mia anima.
Ancora una notte
imprigionata nella tela della delusione
sulla vetta ansimante della vita,
esumando ricordi perduti
in un lontano passato,
passato, che ha sconvolto i miei confini.
Ancora una notte, a meditare,
nel folle senno dell’immensità
dove i miei occhi si sono persi
nella luce impalpabile di un respiro,
nell’attimo fuggente
nell’assoluta ricerca dell’essenza d’essere,
ciò che non sono
vento che soffia vendicatore inesorabile
nel sentiero degli affanni
tra la leggera e tenue foschia dell’infinito
in una terra estranea
nella realtà inconscia ed insoluta
del mio esistere.
Ancora una notte
persa nell’ambra del tempo
nel ricordo del passato
col riposo dal sonno vigile
attendendo l’alba, al timido risveglio.


scritta da Frese Raffaella
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giovedì 23 settembre 2010

Donna io

       
Ove il sole svolge a ponente
ove la notte s’impregna del vento
una luce s’imperla di una dolce omelia
e sui rami protesi
cadono lievi i sentieri dei miei pensieri,
come fragili foglie d’autunno
mentre nel regno tortuoso del mio Io
nell’accordo perduto dell’attesa
son radice della mia tenebra
della mia illuminazione
della mia alba esiliata laddove
i canti radiosi cadono lievi.
Donna io…
ove la notte racchiude la vita
sul grembo della terra,
ove il vivere è il divenire
nella corrente impetuosa
di un passato che non lascia le redini
facendo spazio al domani.
Donna radice della pena,
donna io…
nata ove è nato il mare
nell’illusione che si contrae all’orizzonte
dove attendo l’amore!
Donna radice della vita
madre e pazienza
speranzosa tra il sentiero dell'eterna attesa.
Donna io…
fiorita ove sbocciò l'amore
ove il mare si confonde col cielo
e le nuvole col paradiso
all'alba di ogni domani.
Donna io, radice della mia pena
nata ove la notte risplende
tra il sentiero nello spazio infinito.

Scritta da Frese Raffaella
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http://digilander.libero.it/francesco.lucciarini/angeli.jpg

non guardare molto lontano.. essi non sono distanti.. ma sono qui.. vicino a noi.. vestono i nostri abiti, sorridono con il nostro volto.. essi sono i nostri figli, sono i nostri padri...le nostri madri...oppure uno sconosciuto che ti tocca con le sue ali, vivono in noi. Guarda infondo al tuo cuore e ne troverari di certo uno!!! non dare spiegazione, segui solo il tuo istinto e sarai in volo tra la serenità insieme agli angeli
che ogni giorno indirizzano la retta via.

mercoledì 22 settembre 2010

La primavera

...sboccia e poi si veste con i petali dell'amore per profumare il giardino di ogni essere!!!