venerdì 11 luglio 2025

Tempo

C’è un viandante silenzioso che passa leggero Cammina scalzo tra le vele invisibili delle ore sui sentieri segreti dei minuti. lo chiamano Tempo, ma somiglia più a un soffio d’aria che a una lancetta d’argento. Non parla mai ad alta voce, ma insegna con sguardi lenti, con abbandoni precisi, con silenzi che diventano maestri. Mi ha detto che ogni cosa cade quando è pronta a farsi terra, che ogni addio è solo un seme e ogni dolore, un nome che non avevo ancora imparato a pronunciare. Mi ha insegnato a non forzare i fiori, a non chiedere all’alba di venire prima, a lasciar morire ciò che vuole andarsene senza fargli guerra. Mi ha mostrato che le cicatrici non sono affatto rovine, ma lettere scritte a fuoco sulla pelle dell’anima. Non si leggono con gli occhi, ma con le mani tremanti della consapevolezza. Tempo, architetto dell’essere, poeta silenzioso delle transizioni, tu che spezzi e poi ricuci con l’ago della pazienza, non ti temo più. Ora so che ogni arrivo ha il suo passo, ogni amore il suo ciclo, ogni perdita una sapienza nascosta nel fondo del vuoto. Non ti inseguirò più, camminerò al tuo fianco. E se un giorno mi ferirai, sarà solo per insegnarmi il modo in cui si guarisce. Di Raffaella Frese

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