Nel silenzio fra un respiro e l’altro,
si apre una porta senza serratura,
un confine sottile, invisibile,
tra il mondo di forme e il mare del tempo.
Cammino in tre dimensioni,
terra, cielo, orizzonte ampio,
ma il tempo, quel vento leggero,
non si lascia imprigionare.
Sono un giardiniere di istanti rari,
che coltiva un fiore che nasce dal tempo,
dove ogni petalo è un’eternità,
ogni radice un’eco di ieri e domani.
Imparo a vedere con occhi nuovi,
a sentire il respiro dell’infinito,
a danzare fra passato e futuro,
nell’abbraccio sacro del presente.
Oltre il velo del tempo,
il mondo si piega e si espande,
e io divento vento, onda, silenzio,
radice e fiore del giardino eterno.
Qui non esistono confini,
solo porte che si spalancano all’anima,
un gioco di luce e ombra,
dove ogni fine è nuovo inizio.
Il cuore si fa maestro del tempo,
poeta delle dimensioni invisibili,
e il viaggio, senza meta né origine,
è la vita che sboccia in ogni respiro.
Nel giardino della quarta dimensione,
sono libero, davvero libero,
perché ho imparato a vivere
nell’infinito di ogni istante. Di Raffaella Frese
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