Si sa, siamo ridotti in schiavitù
da noi stessi
in questa assurda sopravvivenza
che ci accomoda la vita!
Senza difese, tra briciole di disordine
e vincoli profondi,
qui, a contrarre la malattia della solitudine
di fronte all’indifferenza che ci plasma.
Si sa,
che non ci son peggior nemici
di quelli intrecciati e annidati
all'interno del proprio ego
al centro di se,
e l'unico viaggio che vale la pena percorrere
tra la polvere di questa vita
senza mai voltarsi camminando
ininterrottamente è al centro di se stessi,
nel nostro io interiore
alla ricerca di quella voce
impetuosa e delirante,
che ognuno di noi
custodisce nella profondità del proprio essere.
La coscienza, che ci permette di agire
nella coerenza della vitù di noi stessi
assaporando con audacia e affermazione
la realtà che ci conduce
nella consapevolezza
che amare se stessi
è paragonabile a divin certezza
dell’amare altrui in ugual modo.
Poesia scritta da Frese Raffaella
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